l'apparenza...

"L'alba è una meraviglia,la pioggia rinfresca,il vento ci prende in braccio,la neve ci riempie di allegria. In verità non esiste il brutto tempo, ma soltanto differenti tipi di bel tempo" (J. Ruskin)

sabato 27 febbraio 2010

un grazie a Beatrice per la ricerca assegnata che ora mi affretto a pubblicare


Il problema dell'erosione delle coste è evidente dalla foto che abbiamo scattato dalla Torre della Riserva Tor Caldara: interrottamente le case si susseguono a pochi decine di metri dal mare, creando d'estate un quartiere di spiaggia e di inverno un dormitorio per gli extracomunitari.
il Proff.














"Le coste rappresentano un elemento molto dinamico della superficie terrestre.Esse però sono gravemente a rischio a causa dell'abusivismo selvaggio su queste coste che ha portato alla cementificazione delle spiagge che favoriscono il fenomeno erosivo, con la conseguente perdita di un patrimonio ambientale ed economico.
Le cause principali che hanno determinato l'erosione delle coste sono:
  1. riduzione generalizzata del trasporto solido da parte dei fiumi per effetto delle dighe delle escavazioni di inerti dagli alvei e della protezione del suolo nell’entroterra;
  2. •l'abuso dell’urbanizzazione della costa con distruzione delle dune;
  3. •realizzazione di opere rigide nei pressi della battigia;
  4. •incremento delle affluenze turistiche con nuova richiesta di aree per le attività balneari.


Nel Lazio il fronte in arretramento è di 128,5 Km sui 338,5 totali. La provincia di Viterbo ha un fronte di litorale in arretramento di 16 Km di lunghezza su un totale di 35,10 Km di estensione delle coste. Le zone interessate da questo fenomeno sono quelle dei comuni di Montalto di Castro e Tarquinia.
Il Decreto Legislativo 112/1998 ha trasferito alle Regioni le funzioni relative alla programmazione,pianificazione e gestione integrata degli interventi di difesa delle coste e degli abitati costieri." Beatrice

giovedì 25 febbraio 2010

Grazie anche a Matteo....

Nella lettura della relazione di Matteo traspare un esperienza vissuta anche attraverso i sensi:





"Qualche giorno fa io e la mia classe siamo andati con il professori di scienze e ed. fisica a visitare la riserva naturale di Tor Caldara. Nella riserva ci sono alcuni alberi tra cui lecci e sughere e la guida ci ha spiegato come si ricava il sughero da quest' ultimi. Abbiamo visto piante di edere e di mirti, dei mirti abbiamo sentito anche il profumo. Nella riserva c' erano degli asini e dei cinghiali in gabbia, i cinghiali erano in gabbia perchè non erano in grado di sopravvivere da soli in quanto gli avevano ucciso la madre da piccoli. Ad un certo punto abbiamo iniziato a sentire un odore di "uova marce" tipico odore dello zolfo. La guida ci ha detto che nel bosco si possono trovare conigli, volpi, picchi, rettili, istrici, ricci ecc. Poi siamo anche andati vicino alla riva del mare per vedere dei fossili ci sono anche numerose sorgenti solfuree dovute alla fuoriuscita di anidride carbonica. Abbamo visto la torre, accanto alla torre c' erano i resti di una antica villa romana. Sul promontorio dove stava la torre, si notava bene il fenomeno dell' erosione delle coste. Il momento che mi ha emozionato di più è stato quando abbiamo visto la liberazione, da parte delle guida, di un gabbiano e di tre falchi, arrivati in riserva con ali rotte e malconci, poi curati e infine liberati per tornare nel loro habitat naturale. Prima di andare via abbiamo visto un acquario con diverse specie di pesci; bavosa, pesce balestra, riccio di mare, razza, stella marina ed altri. In alcune bacheche 

c' erano; piume di falco, aculei di istrice, spugne, molluschi, teschi di falco ecc. Questa gita è stata molto interessante e mi piacerebbe visitare altri posti che come questo non conoscevo.

PS: grazie ai prof che ci hanno accompagnati

Fantozzi Matteo"

mercoledì 24 febbraio 2010

Grazie a Leonardo

pubblico volentieri la relazione di Leonardo, è completa in ogni parte e rappresenta in questo blog il ricordo di una bella giornata trascorsa assieme ai miei alunni della 1Q. Questa volta nota di merito sono stati tutti bravissimi! il prof...

X1080909.JPG

"La visita giudata nei pressi della riserva naturale di Tor Caldara secondo me è stata molto interessante.
Tutto inizia dall'entrata dove Nicola il guardiaparco e guida ci accenna qualche cosa sul parco annunciando che il parco prima di diventare riserva naturale e quindi zona protetta era uno dei campeggi più grandi di tutta Europa e che in esso possono trovarsi diversi tipi di vegetazione per esempio nel parco erano presenti 5-6 specie diverse di quercie tra quale la più interessante quella da sughero da cui viene ricavato il materiale stesso attraverso l'attentissimo scortecciamento chiamata questa operazione demaschiatura.
A circa 50 m dall'entrata troviamo dentro degli ampi recinti un gruppo di asini ed una coppia di cinghiali,nel parco vivono diverse specie di animali volatili,rettili,anfibi,mammiferi l'animale più interessante che viene nella riserva solo allo scopo riproduttivo è il gruccione:un volatili di dimensione non notevoli che scava i nidi nei muri,ma sicuramente un altro animale alquanto bello ed interessante è stato il falco pecchiaiolo che si nutre di api,vespe e mosche senza scordare il gheppio(un falco di dimensioni ridotte).
Dopo circa 300 m si vedono i primi accenni di laghetti sulfurei(contenti zolfo),che notando bene sul pelo dell'acqua emanano dello zolfo dal fondo,hanno un caratteristico odore di uova sode.
La cosa sicuramente più interessante di cui stiamo anche trattando è l'erosione delle coste che a Tor Caldara era sicuramete molto presente.
Notando bene nel terreno e nei riporti di sabbia si trovano innanzi tutto cristalli di zolfo ma anche pezzi di coccio che formavano delle ancore con cui veniva estratto lo zolfo.
Il principale utilizzo dello zolfo si addice alle terme ma è utile anche in molti altri campi.
Dopo svariati metri giungiamo ad un panorama inaspettato riguardante l'erosione del vento sul paesaggio.
Poi finalmente una sorpresa inaspettata,giunti al culmine del sentiero giunge ad una torre,ci fermiamo per un breve picnic e ci viene annunciata la liberazione di varie specie di animali:
Un falco,un gabbiano immaturo(che non ha ancora raggiunto i 2 anni e si riconosce dal piumastro grigiastro)e 3 gheppi tra cui 2 femmine e 1 maschio.
Scendiamo giù in spiaggia e oltre al mare particolarmente mosso notiamo la presenza di fossili sugli scogli ed alcuni a causa della presenza dello zolfo erano gialli.
Ripercorrendo il percorso nel senso inverso ma visitando alcune tappe inesplorate mi giunge una notizia che non sapevo e che ho trovato estremamente interessante cioè che il tricolore della nostra bandiera deriva dalla fioritura del corbezzolo che in un periodo dell'anno nello stesso momento possiede le foglie verdi,le infiorescenze bianche e i fiori rossi(verde,bianco,rosso).
Poi passando per un luogo non esplorato chiamato le "TRINCEE" che però non erano vere e proprie trincee ma depositi di armi e munizioni interrati mi viene detto che un albero se punto da un insetto produce un "tumore" chiamato galla ed a ogni albero si associano galle diverse.

Sono rimasto molto colpito da questa visita guidata soprattutto pensando che in quel posto meraviglioso prima c'era un campeggio e quindi la natura era limitata ma con il passare del tempo la natura si è ripresa ciò che gli apparteneva,poi giunti alla torre scorgendo la costa si trovavano delle abitazioni attaccate alla costa! Pericolosissime per chi ci abita e bruttissime per chi visita quel luogo dopotutto però è una gran bella riserva e sono contento di averla visitata."

lunedì 22 febbraio 2010

il paesaggio sulla.....

Questa foto è stata scattata da una piazza di un paese...in base alla orografia di quello che abbiamo studiato sulla carta turistica del Lazio e che l'ora dello scatto era intorno alle 12...sapreste indovinare che paese è?...La foto la troverete nelle sue dimensioni originali 5000x900 px sulla vostra casella di posta elettronica, cosicché con un visualizzatore di immagini tipo Photoscape saprete ingrandirla opportunamente e ricavare leggendo i toponimi scritti sull'immagine dove la foto è stata scattata. Ai primi tre che risponderanno. un bel voto. Valgono le stesse regole del gioco precedente.

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